venerdì 12 giugno 2009

Memorandum sull'accordo commerciale tedesco-sovietico del 1940

Riportiamo di seguito il memorandum del ministero degli esteri della Germania Nazional-Socialista, in cui il fuzionario della sezione economica Dr. Karl Schnurre, riporta i termini degli accordi fra questa e la Russia Sovietica.

Oltre all'ingente ammontare degli accordi e alla convizione di aver creato una forte e duratura amicizia fra Germania e Russia, è importante per sottolineare i rapporti più che amichevoli che intercorrevano fra le due potenze europee anche dopo l'inizio della seconda guerra mondiale e prima del 22 giugno 1941.


MEMORANDUM SULL'ACCORDO COMMERCIALE TEDESCO-SOVIETICO FIRMATO L'11 FEBBRAIO 1940

L'Accordo si basa sulla corrispondenza, citata in preambolo, tra il Ministro per gli Affari Esteri del Reich ed il Presidente del Consiglio dei Commissari del Popolo Molotov, del 28 settembre 1939. L'Accordo rappresenta il primo grande passo verso il programma economico desiderato da entrambe le parti, e verrà seguito da altri.

1. L'Accordo copre un periodo di 27 mesi, cioè, le forniture sovietiche, che vanno eseguite entro 18 mesi, verranno compensate a loro volta da forniture tedesche entro 27 mesi. Il punto più problematico della lettera del 28 settembre 1939, e cioè che le forniture di materie prime sovietiche andavano compensate con forniture di prodotti industriali tedeschi in un periodo di tempo più lungo, è quindi stato risolto secondo i nostri desideri. Questo non è stato possibile senza un duro confronto. Solo il messaggio personale del Ministro degli Esteri del Reich a Stalin ci ha portati all'accordo finale. La clausola dei 18 e 27 mesi rappresenta una soluzione di compromesso, dato che ad intervalli prestabiliti, e cioè ogni 6 mesi, le reciproche forniture di merci devono essere bilanciate secondo la proporzione prefissata. Se questa proporzione non viene rispettata, cioè in
particolare se le forniture tedesche sono in arretrato rispetto alle forniture sovietiche fissate nell'Accordo, l'altra parte ha diritto a sospendere temporaneamente le proprie forniture, fino a che la proporzione non viene raggiunta di nuovo. Questa clausola è fastidiosa, ma non ci è stato possibile eliminarla, dato che è stata adottata da Stalin stesso nei colloqui finali.

2. Le forniture sovietiche. Secondo l'Accordo, l'Unione Sovietica fornirà entro i primi 12 mesi materie prime per un importo di circa 500 milioni di Reichsmark.
Inoltre, i Sovietici forniranno materie prime, previste dall'Accordo
creditizio del 19 agosto 1939, per un importo di circa 100 milioni di
Reichsmark.
Le materie prime più importanti sono le seguenti:
1.000.000 di tonnellate di cereali per mangimi, e di legumi, per un importo di circa 120 milioni di Reichsmark
900.000 tonnellate di petrolio per un importo di circa 115 milioni di Reichsmark
100.000 tonnellate di cotone, per un importo di circa 90 milioni di Reichsmark
500.000 tonnellate di fosfati
100.000 tonnellate di minerali di cromo
500.000 tonnellate di minerali di ferro
300.000 tonnellate di rottami di ferro e ghisa
2.400 chilogrammi di platino
Minerali di manganese, metalli, legnami, e numerose altre materie prime.
A ciò vanno aggiunte anche le esportazioni sovietiche nel Protettorato, non incluse nell'Accordo, per un importo di circa 50 milioni di Reichsmark. In tal modo, le forniture nette di merci dall'Unione Sovietica nel primo anno ammonteranno ad un totale di 650 milioni di Reichsmark.
Inoltre, vi sono altri importanti benefici. Sulla base della corrispondenza del 28 settembre 1939, l'Unione Sovietica ci ha concesso diritti di transito da e per la Romania, l'Iran, l'Afghanistan e i paesi dell'Estremo Oriente, cosa particolarmente importante in vista degli acquisti tedeschi di soia dal Manchukuo. I costi di trasporto lungo la ferrovia transiberiana sono stati ridotti del 50 per cento per la soia. Gli addebiti di trasporto in transito verranno regolati tramite un sistema di compensazione, ed ammontano a circa 100 milioni di Reichsmark.
Aggiungendo alcune altre voci (percentuale di compensazione negli acquisti di materie prime da parte dell'Unione Sovietica presso paesi terzi), si può ritenere che durante i primi 12 mesi le forniture ed i servizi resi dai Sovietici ammonteranno ad un totale di circa 800 milioni di Reichsmark.

3. Finora, solo una parte delle forniture sovietiche per il secondo anno di trattato è stata fissata. Durante i primi sei mesi del secondo anno di trattato, l'Unione Sovietica fornirà alla Germania materie prime per un valore di 230 milioni di Reichsmark, dello stesso tipo di quelle del primo anno di trattato. Si prevede che i negoziati verranno ripresi prima della scadenza del primo anno di trattato, e le quantità per gli scambi di merci per il secondo anno di trattato verranno allora definite, ed anche aumentate al di sopra del volume del primo anno di trattato.

4. Le forniture tedesche includono prodotti industriali, procedimenti ed installazioni industriali, nonché materiali bellici. Le forniture sovietiche dei primi 12 mesi dovranno venir compensate da noi entro 15 mesi. Le forniture sovietiche dei primi 6 mesi del secondo anno di trattato (mese dal 13esimo al 18esimo) dovranno venir compensate da noi entro 12 mesi (mese dal 16esimo al 27esimo).

5. Tra le forniture sovietiche dei primi 18 mesi ci sono 11.000 tonnellate di rame, 3.000 tonnellate di nichel, 950 tonnellate di stagno, 500 tonnellate di molibdeno, 500 tonnellate di wolframio, 40 tonnellate di cobalto. Queste forniture di metalli sono destinate ad eseguire le forniture tedesche all'Unione Sovietica. Dato che questi metalli non sono immediatamente disponibili in Germania, e non verranno consegnati fino a che il trattato non entrerà in vigore, sarà necessario coprire il periodo iniziale, facendo uso dei metalli delle nostre riserve per le forniture tedesche all'Unione Sovietica, ripianandole poi con le forniture sovietiche in arrivo. Non è stato possibile ottenere alcuna altra soluzione, come la consegna anticipata dei metalli, da noi inizialmente richiesta.
Inoltre, l'Unione Sovietica ha dichiarato la propria disponibilità ad agire come acquirente di metalli e materie prime presso paesi terzi. Al presente, non è possibile giudicare in quale misura si possa adempiere tale promessa, in vista delle intensificate contromisure inglesi. Ma dal momento che Stalin stesso ha ripetutamente promesso un aiuto generoso da questo punto di vista, ci possiamo aspettare che l'Unione Sovietica compirà ogni possibile sforzo.

6. I negoziati sono stati molto difficili e lunghi, per motivi sia materiali che psicologici. Indubbiamente, l'Unione Sovietica ha promesso molto di più di quanto si possa giustificare da un punto di vista puramente economico, e dovrà svolgere le forniture alla Germania parzialmente a discapito delle proprie stesse necessità. D'altra parte, è comprensibile che il governo sovietico sia ansioso di ricevere come compensazione quegli articoli che difettano all'Unione Sovietica. Dal momento che l'Unione Sovietica non importa alcun tipo di prodotto di consumo, i loro desideri riguardavano esclusivamente prodotti finiti e materiali bellici. Quindi, in molti casi, le ristrettezze sovietiche coincidono con quelle tedesche, come ad esempio i macchinari per la produzione di munizioni d'artiglieria. Non è stato facile trovare un compromesso tra gli interessi delle due parti. Dal punto di vista psicologico, la sfiducia dei Russi, sempre presente, ha avuto importanza, così come la paura della responsabilità. Ed il Commissario del Popolo Mikoyan ha dovuto riportare numerose questioni a Stalin in persona, non avendo egli autorità decisionale sufficiente.
Nonostante tutte queste difficoltà, durante i lunghi negoziati il desiderio del governo sovietico di aiutare la Germania e di consolidare fermamente l'intesa politica anche in terreno economico è diventato sempre più evidente.
L'Accordo significa per noi una porta spalancata sull'Oriente. Gli acquisti di materie prime dall'Unione Sovietica e da paesi confinanti con essa possono essere ancora considerevolmente aumentati. Ma è essenziale adempiere gli impegni tedeschi nella misura necessaria. Visti i grandi volumi, questo richiederà uno sforzo speciale. Se riusciamo ad estendere ed espandere le esportazioni verso l'Est secondo il volume necessario, gli effetti del blocco commerciale inglese verranno decisivamente indeboliti dall'arrivo delle materie prime importate.

Berlino, 26 febbraio 1940

Dr. SCHNURRE (traduzione di M.A.)

domenica 7 giugno 2009

Colonnello russo incolpa la Polonia per aver iniziato la seconda guerra mondiale

Incolliamo di seguito un pezzo di Andrea Carancini in cui si riprende un articolo inserito sul sito del Ministero della Difesa russo; questo articolo contiene l'accusa alla Polonia di aver scatenato, con il suo comportamento anti tedesco, la seconda guerra mondiale. Alla luce del fatto che allo scoppio della guerra, URSS e Germania Nazional Socialista erano alleate, l'opinione è da tenere in grande considerazione.

Un articolo scientifico pubblicato giovedì scorso sul sito del Ministero della Difesa russo ha incolpato la Polonia di aver iniziato la seconda guerra mondiale (http://www.washingtonpost.com/wp-dyn/content/article/2009/06/04/AR2009060402281.html ).

Il detto articolo non costituisce una dichiarazione ufficiale da parte del governo ma l’autore è il colonnello Sergei Kovalyov, direttore delle attività di ricerca dell’Istituto di Storia Militare del Ministero della Difesa. Il portavoce del Ministero, colonnello Alexander Drobyshevsky, ha detto che gli articoli scientifici pubblicati sul sito del Ministero non riflettono necessariamente la posizione ufficiale del Ministero.

L’articolo, intitolato “Finzioni e Falsificazioni nella valutazione del ruolo dell’Unione Sovietica alla vigilia della seconda guerra mondiale”, racconta come alla vigilia dell’invasione della Polonia da parte della Germania, avvenuta il 1 Settembre del 1939, Hitler chiese che la Polonia cedesse il controllo di Danzica e del corridoio di terra tra la Germania e l’attuale Kaliningrad. “Chiunque abbia studiato la storia della seconda guerra mondiale senza pregiudizi sa che laguerra iniziò a causa del rifiuto della Polonia di soddisfare le richieste dellaGermania”, ha scritto. Kovalyov ha definito tali richieste “assolutamenteragionevoli”. Ha osservato: “La stragrande maggioranza dei residenti di Danzica, tagliati fuori dalla Germania dal Trattato di Versailles, erano tedeschi che desideravano sinceramente la riunificazione con la loro madrepatria storica”.

sabato 6 giugno 2009

22 Giugno - Lutto Continentale



22 giugno, giornata di Lutto Continentale. Il 22 giugno anche quest'anno arriverà e passerà nell'indifferenza generale, senza che nessuno dai grandi canali dell'informazione e della cultura abbia né il coraggio né la forza di celebrarlo. Ma noi patrioti abbiamo il dovere di celebrarlo profondamente e spiritualmente con il rigore e la serietà che si conviene ad un evento così luttuoso. Infatti, il 22 giugno 1941, è la data di morte scolpita sulla tomba dell'Europa. Il giorno più nefasto della nostra storia, il giorno in cui siamo stati sconfitti. Sconfitti da noi stessi, dalla debolezza e dalla mancanza di coraggio e passione: è il giorno in cui la Germania del Terzo Reich e l'Impero Sovietico cominciano la loro guerra fratricida. L'atto che fulminò ogni speranza rivoluzionaria. In un suo scritto Dugin riporta un episodio interessante:Arno Breker, il famoso scultore tedesco, che conobbe benissimo Bormann, parlò a Parvulesco di una strana visita che ricevette da questi a Jackelsburg. "Il 22 giugno 1941, immediatamente dopo l'attacco della Germania di Hitler contro l'URSS, Bormann andò da lui senza precauzioni, in stato di shock, avendo lasciato il suo ufficio al Reichskanzlerei. Egli ripeteva continuamente la stesso misterioso giudizio: "Il Non Essere, in questo giorno di giugno, ha vinto sull'Essere…Tutto è finito…Tutto è perduto…" Quando lo scultore chiese che cosa volesse dire, Bormann tacque; poi, ormai alla porta, si volse per aggiungere qualcosa, poi decise di non farlo e se ne andò sbattendo la porta.
Il non essere vinse sull'essere, o meglio, i conservatori vinsero sui rivoluzionari, gli stupratori della terra sul continente eurasiano. Quello che poteva essere il Continente, l'Impero dell'avvenire, si trasformò in colonia; ma quel che è peggio, la spiritualità, il socialismo continenatale si trasformarono in materialismo, capitalismo, economicismo. La frattura sulla nostra terra, darà la possibilità a poteri estranei di insediarsi ed appropriarsi della nostra libertà. Sarà compito degli storici e degli studiosi chiarire le dinamiche di quanto successe, ma l'importante è capire la lezione che da questo evento ci deriva. Facciamo che la data più importante della nostra storia possa essere per noi anche l'insegnamento più profondo, affinché certi errori non si ripetano. Così che il 22 giugno 1941 non sarà più una data luttuosa, ma il simbolo del sacrificio che avrà segnato la strada per il futuro dei rivoluzionari europei.

Gli ultimi negoziati Germania-Urss nel 1940. L'ultima opportunità gettata, la vittoria dell'Europa sfuma, il mondo nelle mani USA.
Nell’ottobre 1940 Hitler pensò di allargare il patto tripartito facendovi aderire la Russia comunista. Le basi di questo fondamentale accordo sarebbero state basi geopolitiche, l’accordo, nella mente di Hitler, si sarebbe basato su zone d’influenza: Germania e Italia in Europa e Africa, Giappone per l’Asia estremo-orientale, la Russia avrebbe avuto la zona del golfo persico, l’Iran, l’India.

All’invito dell’ottobre 1940 di Ribbentrop a Stalin, concernente la conclusione di un vasto accordo fra le due potenze (accordo da raggiungere grazie un viaggio a Berlino di Molotov), il capo sovietico rispose con queste parole: “Sono d’accordo con voi nel pensare che un nuovo miglioramento dei rapporti tra i nostri Stati è del tutto possibile, fondandolo sulle basi durevoli di una delimitazione a lungo termine dei reciproci interessi”.

Molotov arrivò a Berlino il 12 novembre. Ebbe colloqui con Ribbentrop e con Hitler. “L’interesse della Germania e dell’Unione Sovietica esige che questi due Paesi collaborino e non lottino l’uno con l’altro” disse. Considerava da completare la suddivisione delle sfere d’influenza fatta dal patto dell’agosto 1939.

Ribbentrop propose a Molotov l’adesione al patto tripartito (l’Asse) e due protocolli segreti: uno sulla divisione d’influenze già citata, l’altro per il libero passaggio dell’Urss attraverso gli stretti (mentre le potenze rivierasche non avrebbero potuto entrarvi).

Ma Molotov non poteva accettare condizioni firmando in bianco proposte tedesche. Per questo lasciò Berlino e preparò una controproposta. La rimise all’ambasciatore tedesco il 25 novembre: accettava di entrare nel patto tripartito, e accettava il primo protocollo segreto; il secondo avrebbe avuto delle modifiche: l’Urss avrebbe avuto una base terrestre e navale nei Dardanelli, la Turchia sarebbe stata invitata nel patto quadripartito (e solo se avesse accettato sarebbe stata garantita la sua integrità territoriale). In più la Russia proponeva altre clausole: la Germania avrebbe ritirato le truppe dalla Finlandia: il Giappone avrebbe rinunciato alle concessioni di carbone e petrolio a nord di Sahalin; la Bulgaria , trovandosi nella zona di sicurezza delle frontiere dell’Urss avrebbe dovuto firmare con questa un patto di assistenza reciproca (senza intaccare il regime interno e la sovranità della Bulgaria stessa).

Malgrado l’insistenze sovietiche pesa sulla Germania la responsabilità di non aver risposto a queste controproposte. I rapporti fra le due potenze continentali avranno per tali motivi un brusco cambiamento di rotta, che porterà alla deleteria “operazione Barbarossa” del giugno 1941; con questa operazione fratricida la Germania attaccherà la Russia e l’unico risultato della guerra mondiale sarà l’indebolimento dei due stati cardini dell’Europa, e la perdita di sovranità di questa passata a tempo indeterminato nelle mani statunitensi. E' interesse degli storici chiarire responsabilità ed opportunità inattese, ma il significato di questo momento cardine della nostra storia non dovrà mai essere dimenticato.

(Matteo Pistilli)


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